Esiste un modo di alimentarsi che è legato principalmente ai ritmi naturali dell’uomo e agli orari della giornata ed è chiamato alimentazione circadiana.
Forse il nome non ti è nuovo, ma, come spesso accade, la maggior parte delle volte quando non si comprende a pieno il significato di una parola o di una frase nella sua interezza, è perché non si conosce l’etimologia.
La parola circadiano vuol dire letteralmente “intorno al giorno” dal latino “circa diem” e sta a significare, appunto, l’alimentazione che ruota attorno alle ore che costituiscono l’intera giornata.
Sostanzialmente l’alimentazione circadiana si basa sul ciclo sonno-veglia, sulla messa in circolo dei vari ormoni, sulle secrezioni digestive e sulla pressione del sangue per stabilire il corretto ordine di introduzione delle varie tipologie di cibo nel corpo.
A differenza degli altri regimi alimentari o correnti dietistiche, l’alimentazione circadiana prevede l’assunzione di carboidrati, come pasta, pane o focacce, ma – chiaramente- solo entro delle ore specifiche.
Ecco le linee generali dell’alimentazione circadiana:
- Durante il primo mattino, diciamo tra le 5:00 e le 8:00 è il tempo di assumere acqua al fine di depurare l’organismo che è più predisposto per questo scopo in questo frangente.
- Nella fascia oraria che va dalle 8:00 fino alle 15:00 si possono e si devono assumere i tanto amati carboidrati. Pane, pizzette, panini, pasta e riso vanno assunti proprio durante questa fase in cui gli ormoni cortisonici riescono a contrastare l’azione dell’insulina
- Nell’ultima fascia oraria utile per mangiare, quindi quella che va dalle 15:00 alle 21:00 si dovrebbero assumere le proteine, come carne, pesce, uova etc, facendo, però, attenzione a non associarle ai carboidrati, in modo che possano essere di supporto al lavoro notturno.