Si salvi chi può, povero pane…
Prima era bistrattato. O considerato un elemento prezioso dagli amanti della cucina gourmet.
Poi è arrivata la crisi, il mondo si è fermato.
Adesso sta ripartendo. A pezzi. E certamente ancora per un po’ con asporto e delivery…
E il pane? Che fine fa in questo contesto?
Vediamo i possibili scenari per riportarlo nuovamente in auge.
-Può far parte del menù ed essere inserito sempre nei secondi piatti e nelle insalate come prodotto Bonus o Gratuito.
-Può essere venduto, se gourmet o preparato in modi particolari, con farine speciali, da solo, o in pezzi singoli o a peso e diventare parte integrante del menù.
Attenzione, però: cambiano le modalità di conservazione e trasporto, per cui il pane che scegli non si deve ammorbidire troppo, deve avere una certa consistenza, tenere i liquidi, non seccarsi troppo in fase di eventuale rinvenimento.
Per ottenere questi risultati – e spiegarli al cliente che ti chiederà un aiuto – non puoi scegliere pane non di qualità, ma prodotti preparati da panificatori esperti e pensati appositamente per il canale della ristorazione.
Sfoglia con attenzione la sezione dedicata ai diversi formati su questo blog e, se sei perplesso, o non sai quale prodotto abbinare a una certa preparazione, chiama subito il Service Center e fissa un appuntamento con i nostri consulenti.
PS Ristopiù sta lanciando in questi giorni la linea Le Schiscette, confezioni per l’asporto green e resistenti. Chiedi sempre al Service Center di saperne di più.