Troppi imprenditori dell’horeca sono impegnati a pensare all’aspetto estetico del pane che propongono… e si dimenticano un elemento essenziale. Il pane è solo e unicamente farina, nel senso che una farina scadente genererà un pane scadente.
Una farina proveniente da grano di bassa qualità darà un prodotto di scarsa qualità. Inutile girarci attorno.
Inutile aggiungere olio o semi.
Dalla farina occorre partire.
L’Italia è legata al pane, che consuma in ogni occasione della giornata. Ogni regione ha le sue tipicità che ancora oggi vengono presentate in tavola. Stiamo parlando di 250 tipologie di pane che comprendono anche 5 pani IGP (la Coppia Ferrarese, il Pane casareccio di Genzano, il Pane di Matera, la Piadina Romagnola e il Sudtiroler Schuttelbrot) e 3 pani Dop (la Pagnotta del Dittaino, il Pane di Altamura e il Pane Toscano).
Principale ingrediente è, appunto, la farina, che può essere di grano tenero, di grano duro o di altri cereali. Nel nostro Paese valore assoluto è riconosciuto ai molini che trasformano le migliori varietà di frumento. Si parla ogni anno di 2.400.000 tonnellate di farina e semola destinate alla produzione, più 250.000 tonnellate destinate ai prodotti sostitutivi del pane.
La filiera italiana del pane vive e ha bisogno anche del tuo supporto. Quando decidi di selezionare nuove referenze per il tuo locale:
-scegli prodotti di origine italiana
-controlla la qualità della farina e indaga sulla serietà del produttore
-valorizza il pane nel locale e non considerarlo solamente un riempitivo tra una portata e l’altra
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