Come si chiama il piatto più richiesto in pausa pranzo in Veneto e non solo?
Si chiama tramezzino e non è un “piatto”, ma ben di più. E tu puoi comporlo nel tuo locale per proporre finalmente qualcosa di gustoso e dalla nobile storia.
Questo panino dalle piccole dimensioni e dalla forma triangolare ha una storia che risale al periodo tra le due guerre mondiali, quando il tramezzino come concetto gastronomico iniziava a diffondersi anche in Italia. Sebbene il primo tramezzino sia attribuito al Caffè Mulassano di Torino nel 1926, fu a Venezia che trovò una sua identità specifica.
L’assenza della crosta, il pane morbido e soffice e la varietà degli ingredienti fecero del tramezzino veneto una soluzione rapida ma completa per una pausa gustosa.
L’aspetto morbidoso
Solitamente servito freddo, è preparato con pane bianco soffice, senza crosta, imbottito di ripieni cremosi. In Veneto, la tradizione prevede farciture abbondanti, come tonno e olive, prosciutto cotto e formaggio, oppure varianti più originali con gamberetti, uova e asparagi.
Un’altra peculiarità del tramezzino veneto è il suo aspetto morbido, ottenuto grazie alla generosità nella quantità di maionese.
Essenziale per la convivialità
Gustare un tramezzino è un rito sociale che anche tu puoi introdurre nel tuo locale: accompagnato da uno spritz o da un bicchiere di vino bianco, diventa parte del momento dell’aperitivo.
Come avrai capito, il successo del tramezzino dipende principalmente dal tipo di pane che usi che:
-deve restare integro
-deve assorbire la maionese ma non macerare
-deve essere facilmente tagliabile in modo netto
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-Il pane per tostone
-Il pane bianco in cassetta
-Il pan carrè per tramezzini
Attenzione. Il vero tramezzino non prevede la crosta del pane!