La pita greca è forse uno dei pani più famosi del Mediterraneo e quello che ci viene in mente quando vogliamo gustare qualcosa di esotico, ma senza andare dall’altra parte del mondo, magari ripiena di carne speziata o pesce. Ma quali origini ha la pita? Il suo nome, così particolare, cosa significa?
La pita greca è un tipo di pane lievitato, dall’impasto di farina di grano e dalla tipica forma tonda e leggermente schiacciata. Questo pane affonda le sue origini nella tradizione del Medio Oriente, anche se – non appena si nomina la pita – il pensiero vola nella calda Grecia.
Come si prepara: a differenza del pane comune, la pita greca si cuoce nel forno ad una temperatura molto alta, che super i 350°), ragion per cui risulta così gonfia e vuota al centro. Ottima per essere farcita con gli ingredienti tipici della tradizione mediterranea: pomodori, olive nere, carne speziata e salsa tzatzichi a base di yogurt.
L’etimologia: l’etimologia della parola pita è la stessa da cui derivano anche le parole piada e pizza. Infatti, nel dizionario etimologico si evince che l’etimologia del termine pizza può risalire a :
“la pinsa (tra l’altro ancora in uso per indicare un particolare tipo di focaccia di origini laziali), participio passato del verbo pinsere, che significa pestare o pigiare e che a sua volta deriverebbe dal greco πηκτός (pektos) che significa proprio infornato (da quest’ultimo deriverebbe anche πίτα, pita termine greco che indica un pane tipico del paese ellenico).”
Come farcirla: la pita può essere farcita a piacimento. Dalla carne al pesce, dalle uova al formaggio, l’importante è decorare il tutto con insalata, pomodori, o melanzane, salse e spezie ( il più usato è l’origano)